Campania

CAMPANIA / Attività B - Rischio idrogeologico e idraulico

31 dicembre 2021


In questa pagina sono disponibili i documenti realizzati per la Regione Campania nell'ambito delle Attività B relative al rischio idrogeologico e idraulico.

Queste attività hanno riguardato l'applicazione del progetto standard e delle linee guida finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico e idraulico nel territorio regionale.

Le attività B fanno riferimento alle misure di prevenzione (M4) previste nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, redatto ai sensi della Direttiva 2007/60/CE – "Direttiva Alluvioni" – dall'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale.
 

Stato avanzamento

Il progetto è avanzato del 100%

Il documento costituisce una sintesi del lavoro di affiancamento svolto presso le Regioni finalizzato all’analisi dei fabbisogni e alla valutazione delle dimensioni territoriali in relazione alle aree afferenti ai Centri Operativi di Protezione Civile.

Il documento elenca le Strutture regionali presso le quali è avvenuto il lavoro di affiancamento, le cartografie tematiche e gli elaborati tecnici acquisiti, gli eventi meteoidrologici presi in esame e i documenti di riferimento a livello regionale per l’individuazione delle soglie di criticità.

Il rapporto descrive le attività svolte e i dati – rapporti sugli eventi calamitosi, schede di danno, shapefiles relativi alla rete stradale, al reticolo idrografico, alle aree edificate, alle aree pericolosità idraulica o idrogeologica, agli elementi strategici – che sono stati acquisiti presso l’Amministrazione regionale al fine di ottimizzare la verifica dei Contesti Territoriali e per l’individuazione del set di indicatori di resilienza.

Nel rapporto sono riportate le analisi delle Unità territoriali adottate nei differenti Piani di Gestione del Rischio Alluvione in relazione alle misure di preparazione e analisi della coerenza di tali Unità con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i Contesti Territoriali e le varie Unità territoriali del Piano di Gestione del Rischio Alluvione nonché i Centri Operativi presenti nella Regione.

Nel rapporto tecnico vengono descritte le forme di aggregazione territoriale esistenti all’interno della Regione e, successivamente, analizzate le loro relazioni spaziali con i Contesti Territoriali. Le forme di aggregazione territoriale considerate sono: le Province, i Comuni, le Zone di allerta, e gli Ambiti Paesaggistici Territoriali Regionali.

Nel rapporto tecnico vengono descritte le caratteristiche dei Contesti Territoriali rispetto agli eventi di tipo C verificatisi nella Regione e rispetto alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche. Nel report vengono analizzate le soglie di criticità regionali e, secondo la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, vengono definite delle Zone di allerta, a ognuna delle quali sono state associate delle soglie pluviometriche di riferimento rispetto ai tre livelli di allerta, gialla (criticità ordinaria), arancione (criticità moderata) e rossa (criticità elevata).

Il rapporto tecnico descrive e riassume i risultati delle attività relative ai Contesti Territoriali e agli indicatori, fornendo suggerimento su possibili analisi e valutazioni. Nel rapporto vengono rappresentate le relazioni spaziali tra i Contesti Territoriali e le Unità amministrative, le Zone di allerta, le Aree in frana, il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) idraulico e gli eventi calamitosi.

Il documento è frutto delle azioni di affiancamento condotte nell’ambito dell’Attività B e costituisce la contestualizzazione alle esigenze tecnico-organizzative regionali della Campania delle Linee guida A21_LG1 (elaborate nell’ambito dell’Attività A) ai fini dell’elaborazione di una proposta di una procedura operativa per il Centro Funzionale Decentrato per il monitoraggio in corso d’evento dei fenomeni temporaleschi.

Le Linee guida di livello regionale sono divise in tre parti:

  1. la prima relativa ad una panoramica delle attività svolte in Campania e le schede relative ai prodotti radar scelti per la fase di sperimentazione dalla Regione Campania;
  2. la seconda relativa alla back analysis dei fenomeni definiti critici dal CFMI regionale e la definizione dei relativi valori di riferimenti/soglia associati ai prodotti radar;
  3. la terza parte è relativa ad una bozza di procedura sperimentale dei valori di riferimento all’interno del sistema di monitoraggio già in uso all’interno del sistema di allertamento regionale.

Le Linee guida regionali descrivono i criteri generali in base ai quali è stata definita la struttura del Data-base multirischio per la raccolta di dati su eventi di origine idro-geologica e relativi danni.

I criteri adottati sono quelli di:

  • mantenere la struttura dati di FloodCat, utilizzata per le alluvioni, modificandola per comprendere anche fenomeni franosi e valanghivi;
  • permettere la raccolta di informazione provenienti dalle schede che gli enti locali compilano per la richiesta dello stato di emergenza e dopo che questo è stato deliberato per la ricognizione dei fabbisogni;
  • favorire la collaborazione con gli Enti locali e la raccolta delle informazioni a livello comunale.

Alle Linee guida sono allegati 4 file exel contenenti la struttura dati per la raccolta di eventi di carattere idrogeologico e relativi danni a livello regionale (Allegato 1) e comunale (Allegato 2) nonché le schede “Prima Segnalazione”, “Segnalazione” e “Ricognizione fabbisogni” per fenomeni di tipo alluvionale (Allegato 3) e di tipo geomorfologico (Allegato 4).

Scarica il documento:

I criteri generali contenuti nelle Linee guida per l’organizzazione del Presidio territoriale idrogeologico e idraulico vengono applicati, con gli opportuni adattamenti alla realtà regionale della Campania (report B41CAM_LG1).

Nel documento, dopo un richiamo alla normativa nazionale e regionale in materia, una descrizione sintetica dei compiti del Presidio Territoriale (PT) e dei contenuti degli scenari di evento e di rischio, vengono prospettati per la Regione Campania l’articolazione territoriale del PT, gli schemi organizzativi  e i compiti dello stesso a vari livelli (regionale, di ambito, sovracomunale  e comunale), la qualifica e la provenienza dei presidianti, il disciplinare e i costi del PT, la formazione dei presidianti, i documenti per l’attività di PT, il protocollo di PT (con i criteri di attivazione e le attività nel periodo ordinario e in quello di allertamento) e i criteri per le osservazioni, comunicazioni e decisioni connesse con il PT.

  • Scarica il documento: B41CAM_LG1 – Progetto di Presidio Territoriale. Indirizzi organizzativi e applicazioni alla Regione Campania (file PDF)